La diffusione del coronavirus è ormai un evento critico, potenzialmente traumatico, anche dal punto di vista psicologico. Oltre al timore del contagio, quindi delle cure invasive e della morte, abbiamo subito un’improvvisa modificazione dei nostri ritmi, della nostra routine e del nostro modo di stare in relazione.
La paura è l’emozione protagonista in questa situazione.
E’ comunque normale provare rabbia, tristezza, frustrazione, angoscia, senso di solitudine/isolamento.
La paura è un’emozione utile, una delle più antiche e con maggiore valore adattativo. Il problema che però si può riscontrare in una situazione di emergenza improvvisa, che porta ovviamente con se’ un elevato livello di paura, è che questa si trasformi in ansia individuale o in panico collettivo. Va comunque chiarito che le specifiche reazioni ad una situazione non dipendono solo dall’evento in se’, ma anche dal temperamento individuale, dal proprio modo di “leggere il mondo”, dalla propria capacità di gestire lo stress, e non solo.
La presenza di emozioni intense, in modo particolare della paura, non permette il ragionamento lucido quindi preclude l’accesso a prospettive diverse. Se si crea poi una situazione di panico collettivo, le persone proveranno a fare delle cose per diminuire il loro livello di ansia. Questo “fare” potrebbe implicare comportamenti irrazionali e poco costruttivi, fonte di ulteriore stress.
Come prendersi cura al meglio del proprio stato emotivo in questo periodo? Nel tentativo di rispondere farò anche parzialmente riferimento alle linee guida rilasciate dal Consiglio Nazionale Ordine Psicologi.
1. OSSERVARSI
Il punto di partenza per prenderci cura di noi, è la consapevolezza delle nostre emozioni, dei nostri pensieri, ma anche delle nostre sensazioni fisiche, dei segnali che il nostro copro invia e, ancora, di eventuali modificazioni di alcuni aspetti del nostro comportamento. In un periodo di stress eccessivo si possono manifestare, ad esempio, facile irritabilità, iperattivazione, disturbi del sonno, difficoltà a concentrarsi, aggressività verbale. Se ci accorgiamo di alcuni di questi segnali, osserviamo quanto sono frequenti in un giorno o in una settimana e quanto sono intensi su una scala numerica che va da 1 a10. Prendiamo nota su un diario. Ricordiamoci comunque che nella maggioranza dei casi si tratta di reazioni transitorie.
2. STABILIZZARSI E RITROVARE LA LUCIDITA’. Alcune indicazioni pratiche:
• Evitare di minimizzare il proprio stato d’animo o di amplificarlo con pensieri catastrofici. Se sono presenti, si può provare ad immaginare di proiettarli su uno schermo dove lasciarli scorrere, in modo che la mente non si faccia agganciare. Ricordiamoci che i pensieri sono solo pensieri.
• Fare esercizi di grounding e centratura, che permettano di sentirsi presenti e ben ancorati alle proprie sensazioni fisiche di stabilità, in modo da riprendere contatto con esse e poter poi sostenere quella parte emotiva più preoccupata, in allerta e vulnerabile.
• Mantenere i rapporti con le persone care attraverso telefonate o videochiamate in modo da contenere un eventuale senso di solitudine o isolamento.
• Evitare la ricerca compulsiva delle informazioni: scegliere pochi momenti nella giornata –preferibilmente non alla sera-, in cui reperire aggiornamenti sulla situazione e far riferimento sempre e solo alle fonti ufficiali come il Ministero della Salute o l’Istituto Superiore di Sanità. Questo sarà utile a non rimanere in un costante stato di allerta.
• Contenere un eventuale senso d’impotenza avendo presente che ci sono stati indicati dei comportamenti utili per la nostra protezione dal coronavirus: rimanere in casa, seguire le norme igieniche prescritte, tenere una distanza di sicurezza, ecc.
• Fare esercizio fisico anche in casa oppure yoga, training autogeno e continuare a coltivare le proprie passioni.
• Mantenere, nei limiti del possibile, le proprie abitudini, riposare e alimentarsi in maniera corretta.
E’ importante inoltre non avere timore di chiedere un supporto psicologico nel caso in cui se ne sentisse il bisogno, Presso Villaggio Amico è possibile effettuare colloqui telefonici gratuiti in questo momento di emergenza Contattando lo 02 96 48 9496 il lunedì e il giovedì dalle 14.30 alle 17.00, per maggiori informazioni visitate la pagina dedicata Supporto Psicologico Coronavirus Covid-19
Dottoressa Michela Strozzi, psicologa e psicoterapeuta Villaggio Amico