Terapie Alzheimer: I Benefici Importanti dell’Orto-Terapia

Terapie Alzheimer: I Benefici Importanti dell’Orto-Terapia

A me piace curare l’orto…e a te?

Prendersi cura dell’orto fa bene alle persone affette d’alzheimer.

L’Horticultural Therapy, ossia la cura dell’orto, può essere annoverata tra le terapie non farmacologiche che donano benessere psico-fisico ai malati di Alzheimer.

L’hanno capito bene negli Stati Uniti, dove questa terapia alternativa viene praticata, da circa quaranta anni, in centri specializzati e nei reparti di ospedali di fama internazionale come l’Ospedale Universitario di New York, sede anche di corsi per studenti, dove si insegna applicare questo metodo nelle case di riposo dotate di centro alzheimer.

Nella demenza, mantenere l’autonomia della persona più a lungo possibile è un obiettivo primario e la cura delle piante raggiunge questo scopo.

Questo perché viene stimolata l’attività cognitiva ed in particolare l’attenzione e la capacità di pianificare le azioni.

I benefici di questa pratica non finiscono qui: si va ad agire sulla´ sick building sindrome, il disturbo da ambiente chiuso, che spesso è presente in coloro che, per motivi di cura, di sicurezza o di instabilità motoria, trascorrono la quotidianità in un luogo con pochi spazi aperti.

L’orto-terapia comprende l’attività nel o con il verde, che va dal giardinaggio alla coltivazione di piante e di ortaggi, quello che facciamo nella nostra casa di riposo di Milano con centro alzheimer.

Effetti positivi può avere anche la cura di una singola pianta da interno.

Questo tipo di attività permettono la stimolazione del tatto, dell’udito, dell’olfatto e della vista.

Pensiamo, ad esempio, al benessere psico-fisico derivante dall’osservare alberi e fiori oppure l’annusare delle specifiche piante aromatiche.

Partita in America e Inghilterra questa terapia della natura, ha fatto il giro del mondo: molti sono i giardini progettati in Italia per i malati di Alzheimer nelle residenze per anziani e non, dove si riproducono spazi verdi simili a quelli con cui il paziente è stato in contatto nella sua precedente quotidianità.

Fondamentale, soprattutto durante quelli che sono i primi stadi della malattia, è stimolare la motricità fine: l’orto-terapia è una pratica vincente per questo obiettivo.

Non solo l’aspetto cognitivo e motorio: numerose ricerche evidenziano una diminuzione dei disturbi comportamentali e una diminuzione del vagabondaggio, il cosiddetto “wandering”, tra coloro che soffrono di Alzheimer o altro tipo di demenza, che hanno praticato la suddetta terapia.

Inoltre, curare le piante risponde a quelli che sono i bisogni emotivi e affettivi dei pazienti.