Coronavirus e demenza: un supporto ai caregiver

Coronavirus e demenza: un supporto ai caregiver


Il periodo di improvvisa difficoltà che ci siamo trovati a dover fronteggiare a causa dell’emergenza coronavirus, impone fatiche su più livelli.
La durata del pericolo da cui dobbiamo proteggerci, e della conseguente incertezza, si sta dilatando forse insieme alle nostre paure, alle nostre angosce, alla tristezza, alla rabbia, alla frustrazione.

Ancor più delicata è la condizione di quei famigliari che devono prendersi cura di una persona fragile, in particolare di una persona con demenza.

Le difficoltà possono essere legate al non saper bene come trascorrere momenti sereni insieme al proprio caro, piuttosto che ad uno stato d’animo non perfettamente equilibrato a causa dell’emergenza e delle limitazioni che ne derivano. Limitazioni che, fra l’altro, nella quotidianità di una persona con demenza, possono avere risvolti degni di nota.

Sappiamo che nella relazione con una persona con demenza è opportuno essere il più possibile centrati, ben a contatto con se stessi, per non lasciarsi trasportare dall’enfasi emotiva di particolari momenti. Condizione, questa, che potrebbe innescare circoli viziosi con spiacevoli conseguenze.

Ecco qualche indicazione pratica per il caregiver:

1. Avere ben chiaro l’obiettivo: la tranquillità del proprio caro e possibilmente anche la propria!

2. Iniziare sempre da se stessi chiedendosi: – Come mi sento oggi/in questo momento?- Cosa è successo che mi fa sentire così? Che pensieri ho/ho avuto? Sono pensieri utili oppure amplificano la mia tristezza, la mia rabbia, la mia preoccupazione?- Cosa faccio in genere per placare questo mio stato d’animo? Bene, ora ci provo!

3. Una volta ripreso contatto con se stessi e ritrovata la propria stabilità, sarà più semplice interagire con la persona con demenza in modo costruttivo.

4. Ricordiamo cosa può essere utile:

Prevenire emozioni sgradevoli e disturbi del comportamento: ad esempio, se abbiamo notato che il nostro caro intorno alle ore 16.30 incomincia a dire che vuole andare a casa o manifesta altri segnali di irrequietezza, è opportuno incominciare un’attività piacevole e rilassante un po’ prima di quell’ora: quando la persona con demenza è in una condizione di tranquillità è più ricettiva e disponibile ed è più probabile riuscire a coinvolgerla e a mantenere un clima sereno. Più complesso sarebbe invece intervenire dopo che la persona ha manifestato agitazione o una qualunque forma di disagio.

– Mantenere il più possibile la routine quotidiana rispettando abitudini e orari. Questo favorisce senso di sicurezza e stabilità anche nella persona con demenza. E’ opportuno pertanto favorire i momenti di riposo dopo ogni attività come ad esempio il risveglio e l’igiene, i pasti, e gli altri compiti della giornata. Allo stesso tempo però è importante prevenire i momenti di noia perché, se protratti, possono dar luogo a stati d’animo sgradevoli o a disturbi del comportamento.

5. Suggerimenti per le attività da proporre:

Prima di iniziare è necessario capire se è il momento opportuno. Ad esempio, meglio evitare quando la persona sta sonnecchiando oppure se sta già facendo altro o è eccessivamente agitata o triste. In questi casi è opportuno occuparsi prima dello stato emotivo, accogliendolo in maniera empatica e trasmettendo sicurezza con il tono di voce e con l’espressione del viso. Una volta che la persona si sarà tranquillizzata, riuscirà finalmente a concentrarsi su ciò che abbiamo da proporle.
Capire se, in questo momento, è più indicata un’attività attivante, quindi vivace e divertente, oppure un’attività rilassante.

– In generale le attività da proporre devono essere:

• significative o interessanti
• piacevoli
• non frustranti quindi né troppo semplici né troppo complesse
• rilassanti
• divertenti
• di una durata adeguata alle capacità attentive della persona con demenza
• non finalizzate ad ottenere un buon risultato, ma a generare stati d’animo positivi

Alcuni esempi di attività possono essere:

• giocare (a carte, a dama, ecc.)
• arrotolare la lana
• piegare gli asciugamani, i panni da stirare o semplicemente delle stoffe
• attività domestiche come cucinare insieme, ricordare ricette, impastare, sbucciare, tagliare, preparare un budino, spolverare, piegare la tovaglia, passare la scopa, lavare o asciugare le stoviglie, ecc.
• la musica rilassante o divertente, a seconda dei momenti e dei bisogni
• fare o farsi fare massaggi alle mani, alle spalle oppure mettere una crema, lo smalto, pettinare, ecc.

Insomma, nel prendersi cura del proprio caro con demenza, il familiare è invitato a prendersi cura anche di sé e della relazione. In un periodo tanto difficile e delicato, dover rimanere in casa, ci permette almeno di avere il tempo dalla nostra parte.

Dottoressa Michela Strozzi, psicologa e psicoterapeuta Villaggio Amico

E’ importante inoltre non avere timore di chiedere un supporto psicologico nel caso in cui se ne sentisse il bisogno. Presso Villaggio Amico è possibile effettuare colloqui telefonici gratuiti in questo momento di emergenza. Contattando lo 02 96 48 9496 il lunedì e il giovedì dalle 14.30 alle 17.00, per maggiori informazioni visitate la pagina dedicata Supporto Psicologico Coronavirus Covid-19